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Tag Archives: educazione

Perché ho scelto di non fare l’insegnante.

Ho scelto di non fare l’insegnante perché ho una Laurea in Lettere indirizzo Storico-Artistico, arrivo da un tempo giurassico.
In classe, oggi, sarei come John Travolta nelle GIF che andavano tanto di moda qualche mese fa: totalmente spaesata.
Non saprei gestire lavagne elettroniche, prove INVALSI, testi con solo cinquerighecentocaratteri, mappe concettuali, slide, mancanza del libro di antologia, poca lettura, molti riassunti.

Ho scelto di non fare l’insegnante perché non lo sarei mai diventata: laureata troppo presto per essere contemporanea e troppo tardi per rientrare nei parametri di accesso a qualsiasi prova di abilitazione dal nome acronimo.
Prove che, lo confesso, forse non avrei mai superato perché sí…non riesco a ricordare la data precisa in cui é nato Tizio ed é morto Caio, non ricordo neanche la data precisa in cui é stato scritto un benedetto pamphlet, ma so “solo” perché é stato pubblicato e diffuso e a cosa poi ha portato. Non basta però per fare l’insegnante.

Ho scelto di non fare l’insegnante perché, l’idea che il tempo possa passare solo per me, mi mette ansia: una classe di alunni dalle facce diverse ma sempre giovani.

Ho scelto di non fare l’insegnante perché non basta conoscere una materia, bisogna anche saperla trasmette ed io non lo so fare.

Ho scelto di non fare l’insegnante e non sono per nulla pentita.

Se la responsabilità fosse delle donne?

Se fossimo proprio noi donne ad aver creato il vuoto nelle pari opportunità?

Noi mamme, figlie, sorelle, zie, nonne, compagne, amiche, fidanzate, mogli,  dovremmo essere in prima linea nell’educazione alla cultura degli “stessi diritti”.

Dovremmo spiegare ai bambini che le donne che incontreranno nella loro vita, non sono nemiche; alle bimbe dovremmo spiegare che uno schiaffo, sul volto o all’anima, non è una forma d’amore ma è violenza pura e gratuita.

Dovremmo far capire ai bambini che la bellezza non è necessariamente sinonimo di “leggerezza” o non rende una donna “facile”. Le bambine invece, sin da subito, dovrebbero comprendere il sano valore di curare il proprio aspetto senza trascurare il fascino della cultura. L’incanto femminile è dato solo dall’unione del corpo e della mente.

Dovremmo prendere l’abitudine di raccontare ai bambini, come “favole  della buonanotte”, le vite degli uomini e delle donne che hanno reso speciale la nostra Storia. Dovremmo far in modo che sin da piccoli, i sogni dei bambini, siano popolati di cavalieri meno azzurri e più colorati e principesse non sempre rinchiuse in torri alte e isolate, con lunghe trecce bionde…i capelli ogni tanto devono essere tagliati e i cavalli bianchi lasciati.