Un consiglio: cercate di non annoiarvi mai, potreste pentirvi delle decisioni prese durante le brevi pause tra uno sbadiglio e l’altro.

Qualche settimana fa, vagavo per le stanze di una casa non mia, senza una meta precisa, quando ad un certo punto la mia attenzione fu rapita da un libro. La copertina era scura con la foto di una maschera che, immediatamente mi ricordò, un souvenir veneziano semi dimenticato su un ripiano della libreria di casa. Senza pensarci molto e forse per non tornare alle parole crociate, allo smalto sulle unghie, al soffitto fissato per un tempo indefinito, al lavaggio di piatti che poi sarebbero stati lavati dalla lavastoviglie, decisi di prendere in mano quel libro misterioso e con meraviglia mi ritrovai tra le mani il famoso “Cinquanta sfumature di nero”. Finalmente avrei potuto leggere uno dei tre libri soft porno più famosi degli ultimi anni, che ha fatto tanto eccitare le casalinghe (un po’ desperate) di mezzo mondo – per intenderci, la trilogia delle “sfumature”, ha venduto in minor tempo più di Harry Potter. Pensai che, con un po’ di fortuna, anch’io avrei potuto ingannare il tempo con una lettura alternativa al solito “romanzo-mattone impegnato” e magari, unendo l’utile al dilettevole, avrei trovato anche degli spunti interessanti per i miei futuri intimi rendez-vous. Mi accomodai, munita di plaid, sulla bianca e comoda chaise longue accanto alla finestra ed iniziai, quella che speravo, sarebbe diventata un’ eccitante lettura. Bene, dopo le primissime pagine, capì subito, che dovevo mettere da parte tutte le mie aspettative e rassegnarmi all’idea che, quel libro, altro non era che la bella (neanche tanto) versione di “Harmony”, quei tremendi libricini di storie “love love” dalle copertine color pastello o dei film britannici tratti dai romanzi sentimentali di Rosamunde Pilcher.

Pagina dopo pagina, leggevo la banale storia, trita e ritrita del bello, ricco e dannato (per intenderci la brutta copia di Mr. Big di Sex&The City), amato dalla solita ragazzetta neo laureata che, sfidando l’oscuro passato sessual-sentimentale dell’uomo potente di turno, da brava crocerossina, riesce a convertirlo alla monogamia, arrivando, ovviamente, al classico Happy End: la proposta di matrimonio…tatatààà!

Mi chiedo, come possa essere la vita sentimentale e sessuale delle donne di tutto il mondo, se leggendo banalità e luoghi comuni a gogò, hanno provato brividi di piacere peccaminosi. Mi chiedo, perchè le donne aspettano ancora che il Principe Azzurro arrivi sotto casa sul cavallo bianco, in calzamaglia blu, come Richard Gere in Pretty Woman (solo che nel film il cavallo bianco è sostituito da una Lotus Esprit e lei non vive con i sette nani nel bosco ma è un’ex prostituta, neanche tanto di alto borgo, altrimenti si sarebbe chiamata “escort”). Mi chiedo, perché mai l’uomo dei sogni e sessualmente attivo, deve sempre essere un ricco e famoso imprenditore (Berlusconi? Briatore?) e mai il muratore tutto muscoli e abbronzatura (viste le ore passate sotto il sole) o il fattorino che, improvvisamente entra in ufficio, con una salopette sapientemente sbottonata, l’addominale in vista e gocce di sudore addestrate per scivolare nei punti giusti, come una vecchia pubblicità della Coca Cola ci insegna.

Triste sembra la vita sentimental-sessuale delle donne se devono viverla con delle sfumature di grigio e di nero. Lascio con piacere le tinte scure alle altre e mi tengo le mie “cinquanta sfumature di multicolor”.