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Category: Dintorni

Diversamentealta

Natalie Portman 1,59 cm; Eva Longoria e Cristina Ricci 1,55 cm; Scarlett Johansson, Sarah Jessica Parker, Drew Barrymore, Shakira e Winona Ryder 1,60 cm; Salma Hayek 1,50 cm; sorellanongemella 1,52 cm…no, non sto dando i numeri ma i morbidi e, in alcuni casi giunonici, centimetri di altezza di alcune tra le donne più affascinanti del mondo dello spettacolo, ovviamente la sottoscritta rientra nella categoria, solo per le sue dimensioni pocket, confortata dal sapere d’essere in buona compagnia. Immagino cosa state pensando, il vostro primo pensiero è stato: ma…ma è bassa! Bene, non sono bassa ma diversamentealta.

Essere “diversamentealte” ha molti vantaggi: occupiamo poco spazio, per noi c’è sempre un posto in macchina; possiamo fare shopping da Zara bimbo/a risparmiando sul costo dei vestiti; non abbiamo problemi nel trovare un uomo. Gli uomini alti preferiscono le donne basse, pensano che a letto, con una donna “meno alta”, possano lanciarsi in prove degne dei migliori contorsionisti del circo Orfei. D’altro canto, noi donne pocket, troviamo facilmente un uomo alla “nostra altezza” (si parla di statura e non di capacità intellettive, altrimenti il discorso cambierebbe). Recuperare un uomo più alto di noi infatti, non è un problema, in caso contrario, non ci resterebbe che rivolgerci direttamente a Biancaneve per chiederle il numero di telefono di uno Sette Nani (l’Ottavo a quanto pare è  – fortunatamente per noi – già occupato). Noi donne “diversamentealte” abbiamo un carattere deciso e definito, sin da subito dobbiamo farci notare per occupare il nostro piccolo spazio nel mondo e non soffriamo di vertigini, siamo molto vicine al suolo.

Non importa se rischiamo d’essere investite per strada perché quasi invisibili; se scendere dagli sgabelli di un pub diventa ogni volta un lancio con il bungee jumping; se per tutta la vita ci sentiremo dire “nella botte piccola c’è buon vino” (non riporto le perle di saggezza in versione hot); se dobbiamo scegliere bene le amiche con cui camminare per strada per evitare di sembrare la loro figlia; se dobbiamo evitare tacchi troppo alti, per non dare l’idea “donna bassa su trampoli che cerca di sembrare tristemente alta”. No, non importa…perché noi donne “diveramentealte” possiamo guardare il mondo da un altro punto di vista, dal basso per puntare in alto, perché salire è sempre un successo ma partire dall’alto per arrivare in basso è solo una triste discesa.

Elogio al giro di boa

Prima o poi il giro di boa arriva per tutti. Ci sono giri di boa unici ed irripetibili, dolorosi e ripetitivi, momentanei o definitivi, scelti o capitati “come per caso”. C’è chi nella vita conoscerà un solo giro di boa e chi invece ne vivrà tanti. Posso dire con certezza di appartenere al gruppo dei giri di boa seriali. Nella mia  vita infatti i giri di boa sono stati tanti, anche se non saprei dire con certezza quanti. Ogni volta, da lontano, inizio a scorgere una bella e tonda boa rossa che mi dice: Teresa, puoi aspettare tutto il tempo che vuoi con la tua barchetta in mezzo al mare; quello che non farai tu volontariamente lo farà la corrente. Il boa-pensiero come sempre si mostra lungimirante: le correnti mi spingono vicino vicino la boa, tanto che riesco a  toccarla, studiarla e guardarla nei dettagli. Il giro di boa, la svolta, il cambio di rotta, chiamatelo un po’ come volete, a questo punto diventa inevitabile. I timori del pre-giro, lasciano spazio all’euforia per il nuovo percorso, fino a quando i remi ritornano in barca, per aspettare l’ennesimo richiamo al cambiamento, che con un canto da provetta serena di Ulisse, ritornerà ad incantare le resistenze razionali della mie mente.

I primi vagiti

Dopo anni di gestazione (roba da far impallidire un elefante femmina), finalmente è venuto alla luce il “mio” blog: spazio virtuale, zibaldone, scatola, luogo di incontro, sfogatoio e pensatoio. Come ogni nuova creatura doveva avere un nome e la mia scelta è ricaduta su: sorellanongemella. Vi state chiedendo il perché di questa scelta? La risposta è banale: ho una sorella-non-gemella che automaticamente rende me non-gemella. Molto più interessante invece sarebbe parlarvi dell’ideatore del nome ma oggi mi riserbo la facoltà di non raccontare nulla e rimandare tutto al futuro.

Sorellanongemella ha anche un padre fatto di carne, ossa e tanti centimetri di altezza. Il suo nome è L o M a seconda delle situazioni. Grazie ad L ho potuto concretizzare un desiderio che altrimenti sarebbe rimasto ancora per molto tempo appollaiato sulla tastiera del mio pc. Come L incontrò T? Rimando al futuro anche la storia dell’incontro. Se vi rivelassi tutto subito continuereste a leggermi?