Soffro di insonnia, ci convivo da anni, ormai non so neanche più quanti. Ci convivo come si potrebbe convivere con un amante segreto, di notte e da sola.

Nel vano e ossessionante tentativo di addormentarmi, perché “chi soffre di insonnia ha un’unica ossessione, addormentarsi ”, come diceva Titta Di Girolamo ne “Le conseguenze dell’amore”, ho cercato diversi metodi per far pace con il letto. Ho provato i metodi più classici come tisane a base di camomilla, passiflora, melissa e chi più ne ha più ne metta e ho anche contato pecore che, puntualmente, si sono addormentate. Ho passato notti intere in bagno a leggere  le etichette di tutti, ma proprio tutti, i prodotti conservati nei mobili: bagnoschiuma, shampoo, collutorio, latte detergente, creme ma il risultato è stato sempre lo stesso: niente sonno. In compenso ho una gran cultura sulle composizioni chimiche.

Tempo fa, decisi di dedicare la notte ai piaceri del palato altrui e per qualche mese ho preparato muffins al cioccolato per la colazione del giorno dopo, quella che non avrei fatto stremata dalla notte insonne ma che avrebbe allietato l’inizio di giornata dei mie genitori e di mia sorella. Il periodo “master chef” notturno però è durato poco.

D’estate, le lunghe ore di veglia forzata mi hanno portano a scoprire realtà parallele. Due anni fa per esempio, ho capito che la mia vicina (o vicino di casa) ha una vita sessuale molto attiva o almeno lo era in quel periodo. Le finestre aperte per il caldo non lasciavano nulla all’ immaginazione sonora.

Ultimamente, per addormentarmi, mi sono lanciata verso metodi più tecnologici. Ho scaricato un’applicazione  che riproduce diversi suoni dell’ambiente ed ho scoperto che c’è chi si addormenta ascoltando il traffico della città, il rumore cupo di una aspirapolvere o il girare delle pale di un ventilatore…ed io che pensavo d’essere strana

Devo ammettere però che c’è una persona che riesce a tenere i miei pensieri ancorati per terra e che, standomi accanto, mi fa capire che il letto non mi deve far paura. Aspetto lui per dormire e nel frattempo continuo ad ascoltare il russare di qualcuno che mi ha fatto da colonna sonora anche mentre scrivevo